La calzatura è senza dubbio l’attrezzo principale per il
cammino. L’attività del cammino, sia esso fatta in forma più
o meno sportiva ed intensa, necessità sempre di un ottimale utilizzo
della spinta del piede e di conseguenza necessita di una scarpa che faciliti
l’azione corretta del piede, ma che sia anche confortevole ed adatta a
camminate della durata di più ore.
Esistono sul mercato mondiale scarpe apposite da Walking prodotte da quasi tutte le maggiori case di sport shoes, tuttavia sul mercato Italiano sono ancora molto
poche quelle che hanno lanciato nella collezione nazionale il modello apposito
da walking.
La prima domanda che si pone un neofita del walking è appunto “quale scarpa devo usare?”
Vediamo allora praticamente quali sono gli aspetti da
tenere presenti.
Come prima cosa servirsi di un negozio sportivo specialistico, vale a dire
specializzato nell’atletica leggera, la corsa ed il walking.
Il negoziante saprà consigliarvi al meglio, ma siate chiari e precisi
pretendendo di ottenere una scarpa da walking e non
una scarpa da running o
peggio ancora per altri sport.
Perché questo? Essenzialmente perché la scarpa da running
è un ripiego per il cammino, ed ancora di più per il
cammino sportivo e veloce, in quanto appositamente studiata e costruita sulle
caratteristiche proprie del movimento del piede nella corsa e non nel cammino.
Va però anche detto che, tra le varie proposte “surrogate” quella della scarpa
da corsa usata per fare walking è comunque la
soluzione meno peggio tra le tante che potrebbero
esservi suggerite.
Cerchiamo di capire allora perché la scelta debba essere indirizzata su una
scarpa da walking e non da running.
Ecco le principali differenze:
La tomaia, ossia la parte superiore che riveste il piede, è ottimale sia in un
modello che nell’altro. Meglio scegliere una tomaia in
tessuto traspirante (generalmente in materiali appositamente
studiati) che permette una maggiore aerazione del piede.
La suola presenta invece le maggiori differenze che derivano dallo studio dei
due movimenti: quello del cammino e quello della corsa.
Innanzi tutto il tacco, nelle scarpe da walking, ha
una maggiore smussatura per permettere un comodo e migliore impatto col tallone
a terra e facilitare la creazione di un angolo più accentuato tra il piede e il
terreno. Questa è una differenza molto visibile tra una scarpa da running e una da walking.
Se poi noterete bene vedrete che le scarpe presentano
sulla suola, in senso orizzontale alla stessa, delle scalanature
o tagli per facilitare la flessione della scarpa. Nella scarpa da running questi tagli sono messi ad
una distanza maggiore uno dall’altro, soprattutto nella fase finale verso le
dita, mentre per il walking vanno avvicinandosi man
mano che ci si avvicina alla parte delle dita. Questo perché nel cammino è
necessario sfruttare il più a lungo possibile la spinta
fino a lasciare il terreno solo quanto si è arrivati all’estremità delle dita.
Terzo aspetto molto importante è la composizione del battistrada, la gomma
finale quella che è a contatto con il terreno. Questa deve essere
particolarmente resistente all’abrasione per il walking,
tant’è che usando una scarpa da running per camminare
in modo sportivo e vigoroso il consumo del battistrada sarà decisamente
più rapido che non in una scarpa apposita da walking.
Per la versione più sportiva e veloce del Fitwalking,
sarebbe ideale utilizzare una scarpa da marcia (quelle per la disciplina
olimpica), ma ormai questi tipi di scarpe sono quasi introvabili sul mercato.
Si potrà perciò ovviare orientandosi sul modello più leggero della collezione walking del marchio che si sarà scelto (noi consigliamo la
collezione asics che ha una buona gamma di modelli
tra cui scegliere), facendo anche attenzione che l’altezza della suola non sia
eccessiva e che la consistenza della gomma che la compone sia più dura
(tecnicamente si dice “una scarpa più secca”) perché questo facilita una
maggiore dinamicità nella camminata.
Quest’ultimo accorgimento è però da ritenere valido e
importante per fitwalkers che raggiungano velocità
prossime ai 10 Km/h.
Per il resto le caratteristiche tecniche di costruzione, con tutte le
tecnologie migliori che le case produttrici utilizzano per migliorare il confort,
la stabilità del piede, la correzione di difetti di appoggio, vanno bene e sono
generalmente presenti sia nelle scarpe da running che nei modelli da walking.
Solo due note su uno dei difetti più comuni, e di conseguenza
più studiati con relativi correttivi nelle scarpe da running:
la pronazione.
La pronazione consiste nell’appoggio difettoso del piede quando tocca il
terreno. Contrariamente al movimento morfologicamente corretto, in questo caso
dopo l’impatto del tallone a terra la caviglia cede verso l’interno. Il
giusto movimento è invece quello di appoggiare il tacco sull’esterno per poi effettuare una leggera torsione che porta l’appoggio
centrale, nella fase di completo appoggio della pianta a terra, in posizione
centrale e con la caviglia in linea per poi girare verso l’alluce per
concludere la spinta su questo dito (in pratica si disegna una specie di S col
movimento del piede ma la caviglia rimane sempre in asse).
Ebbene, il difetto di pronazione è molto meno comune nel cammino, ma per chi ne
soffrisse è consigliata una calzatura con correzione per pronatori o l’utilizzo
di un plantare personalizzato.
Seguendo queste semplici indicazioni, e i consigli del negoziante
specializzato, sarete in grado di scegliere la
migliore scarpa per la vostra attività di cammino.